14 ottobre 2014

Scoperta la lingua madre del mondo: un dialetto africano di 50mila anni

Nel mondo si parlano migliaia di lingue e dialetti diversi; secondo uno studio neozelandese deriverebbero tutte da un’unica lingua madre parlata in Africa 50mila anni fa.

Gruppo di Boscimani San del Kalahari, Botswana.

Cos’hanno in comune un russo, un cinese, un finladese, un boliviano e un italiano? Non è l’inizio di una barzelletta, ma la sintesi di un recente studio sull’evoluzione delle lingue secondo il quale gli oltre 6000 idiomi parlati oggi nel mondo deriverebbero tutti da un’unica lingua ancestrale parlata in Africa dai nostri antichi progenitori tra i 50.000 e 70.000 anni fa.

Secondo Quentin Atkinson, docente di psicologia evolutiva presso l’Università di Auckland (Nuova Zelanda) e autore della ricerca, circa 50.000 anni fa i nostri antenati africani ebbero un improvvisa evoluzione culturale e comportamentale: diedero vita alle prime forme di arte rupestre, iniziarono a costruire i primi manufatti di osso e misero a punto attrezzi da caccia relativamente sofisticati.

Secondo gli esperti questo exploit può essere attribuito alla nascita della prima forma di linguaggio complesso, elemento indispensabile alla formulazione di pensieri astratti.

Atkinson ha formulato la sua tesi mutuando dalla genetica un processo noto come "effetto del fondatore" secondo il quale in una popolazione nata da un piccolo gruppo di individui fuoriusciti da un gruppo molto più grande, si assiste a una progressiva riduzione della variabilità e della complessità genetica. E quindi della ricchezza evolutiva.


Gli scienziati hanno scoperto che ogni lingua può essere fatta risalire a un dialetto dei nostri antenati. Il più lontano dall'Africa, ha il minore numero di suoni distinti e quindi è più recente.

Secondo lo scienziato questo modello può essere applicato ai fonemi, i suoni elementari alla base di una lingua: Atkinson ha analizzato oltre 504 lingue e dialetti parlati oggi nel mondo e ha scoperto che mentre quelli più ricchi di fonemi si trovano in Africa, quelli più poveri sono in Sud America e in alcune isole del Pacifico. Attualmente la lingua dei Boscimani San ( vedi articolo: il popolo più antico del mondo ) del Botswana conta più di 200 fonemi che la renderebbero la lingua madre del mondo.

I risultati di Atkinson sono coerenti con le più recenti ipotesi secondo le quali il Continente Nero sarebbe stato la culla del genere umano sviluppatosì lì circa 200.000 anni fa. Poi, tra i 50.000 i 70.000 anni fa, un piccolo gruppo dei nostri progenitori si sarebbe spostato colonizzando il resto del mondo e dando vita alle popolazioni non africane.

Fonte: www.focus.it - www.dailymail.uk