19 dicembre 2014

Balliamo sul mondo. Africa, ritmo e magia.

"La danza è anima che parla, è trasformazione, manifestazione di vita, dà alla materia una dimensione spirituale. E’ la prima espressione artistica del genere umano perché ha come mezzo di espressione il corpo. Danzare è come parlare in silenzio, è dire molte cose senza dire una parola."


Già l’uomo primitivo con la danza esorcizzava le proprie paure ancestrali, la considerava un dono
ricevuto dagli dei e un modo per avvicinarsi ad essi.

Così nel rituale sciamanico della trance dance, antico di migliaia di anni. Essendo la natura la manifestazione del divino, mimarla era un modo per collegarsi alle divinità. L’obiettivo delle danze sciamaniche era la guarigione e la connessione con il nostro spirito. Il danzatore, con gli occhi chiusi o coperti da una bandana, si lascia andare al ritmo di tamburi e percussioni, ad un movimento libero, senza schemi predefiniti, per raggiungere uno stato di estasi e diventare un tutt’uno con la natura, con il flusso della vita. Un viaggio interiore che permette di liberarsi dall’energia in eccesso.


In Africa la danza ha radici antichissime e permea la vita delle varie comunità in tutti i suoi aspetti. Celebra le nascite, le morti, il matrimonio, il raccolto e tutti i rituali, con stili differenti. Viene utilizzata per comunicare, per raccontare, è una manifestazione della cultura stessa. E’ danza, canto e teatro insieme. Per gli africani danzare è una necessità, ballano a piedi nudi per avere un contatto diretto con la Terra, per loro elemento fondamentale. In ogni zona del continente, in ogni tribù uno stile diverso, ma tutti caratterizzati dalla ripetizione di movimenti molto energici o dolci e ondulatori per riequilibrare le energie del corpo.

Fonte: learn.com