29 agosto 2014

Namibia, gli ultimi elefanti del deserto.

La Namibia è meravigliosa. È mille posti in uno. È sempre una sorpresa. E il Damaraland, la terra dei Damara – la regione centro settentrionale tra la Skeleton Coast e l’altipiano centrale – è davvero un luogo magico. Aride pianure ondulate punteggiate di euforbie, catene montuose solitarie, valli inaccessibili, formazioni geologiche bizzarre. Piste che portano a luoghi ancora misteriosi e incontaminati, paesaggi sempre diversi, ad ogni curva della pista di terra. Colori fantastici. Il Damaraland non va attraversato, va vissuto.

Questo posto è speciale perché ci vivono gli ultimi elefanti del deserto. Condividono questi spazi immensi con i leoni del Kunene e i rinoceronti del deserto. Sono loro i padroni di queste lande remote. Si muovono liberamente per l’intera regione, dal Damaraland al Kaokoland. Non ci sono staccionate o barriere a limitarne gli spostamenti, come nei parchi nazionali, immensi ma comunque delimitati.

Gli elefanti del Damaraland sono animali speciali, adattatisi nei secoli alle particolari condizioni climatiche e ambientali della regione. Sono più piccoli degli elefanti della savana. Hanno la proboscide più lunga per mangiare anche foglie e germogli sulla sommità delle piante più alte. Hanno zampe più lunghe ed estremità più larghe, per poter camminare più agevolmente per centinaia di chilometri sulla sabbia, in continuo movimento – cento chilometri al giorno, si dice – alla ricerca dell’acqua, guidati da una memoria atavica che si tramanda di generazione in generazione e permette di leggere nella sabbia le pista invisibili che portano alle pozze nascoste, ai ruscelli sotterranei. Sanno scavare, per raggiungere l’acqua. Sono animali che possono resistere molti giorni senza bere, che mangiano la scarsa e secca vegetazione che trovano nei greti secchi dei fiumi. Animali delicati, che hanno imparato a nutrirsi senza distruggere gli alberi come gli altri elefanti africani. Animali intelligenti e ecologici, che vivono in piccoli branchi per ridurre la pressione sulle risorse idriche e alimentari della regione.