23 settembre 2011

L'intervista al general manager di African Explorer. I consigli di viaggio

Alessandro Simonetti, 42 anni, respira Africa da quando era un bambino: il padre Francesco ha fondato negli anni ’70 il tour operator African Explorer, seguendo una passione di sempre. Alessandro, che fin da piccolo era stato in Kenya e Sudafrica, conduce ora l’azienda con medesima passione e con la mission di far conoscere al meglio il continente con la consulenza esperta di Francesco.

L’Africa è un viaggio per tutti? Certamente! L’Africa ha una tale varietà di proposte che si possono adattare a qualsiasi tipo di viaggiatore, dal più avventuroso, amante della natura selvaggia, a quello che desidera il confort ma vuole godere di paesaggi e ambienti unici, a chi è appassionato di antropologia.

Quindi, c’è un’Africa per ogni viaggiatore.  Come capire dove andare e come scegliere la destinazione “x” adatta al       viaggiatore “y”? Prima bisogna farsi una domanda: cosa voglio vedere? Popolazioni, tribù, persone? Oppure gli animali nel loro habitat perfettamente conservato? Una volta stabilita la risposta, allora si può scegliere la destinazione giusta: Africa degli uomini, Africa degli animali, Africa delle montagne, Africa del mare, Sudafrica e Namibia… In lingua swahili, safari significa “viaggio”. Noi lo associamo ingenuamente all’avvistamento di animali selvaggi, ma in Africa si può viaggiare anche alla scoperta di villaggi che vivono una quotidianità difficile, e ciononostante non rinunciano a feste e riti che sono, sempre con il dovuto rispetto, uno spettacolo straordinario quanto la migrazione degli gnu del Serengeti.

Come si affronta un viaggio in Africa? Con il cuore e la mente aperti, non necessariamente liberi da pensieri; a liberarli ci penserà l’Africa! L’Africa è uno di pochi posti dove, davvero, dobbiamo rinunciare a qualcuna delle nostre abitudini e comodità. È un’esperienza che mette il viaggiatore in prima linea, anima e corpo. Anche se ormai è difficile trovare viaggi che si possono definire scomodi. Soprattutto in Africa Australe, e sempre più anche in Kenya e Tanzania. L’unica scomodità è quella del nostro cuore, che spesso fa fatica ad accettare ciò che vede.

Africa fai da te o con l’esperto? Forse più che altrove, in Africa è utile avere alle spalle un tour operator e un mediatore per risolvere le difficoltà organizzative, per le richieste di permessi, per le relazioni sul posto, per l’accoglienza. L’Africa è molto diversa dal mondo in cui siamo abituati a vivere, per questo è meglio affidarsi a chi conosce i posti e sa come muoversi. Soprattuto per risolvere i problemi organizzativi che possono sempre capitare. Ma c’è anche chi parte da solo. Perderà tempo prezioso.

Consigli pratici… Prima di partire consiglio: una buona lettura, un semplice Wilbur Smith o Chatwin; un kit di pronto soccorso uguale a quello che si porterebbe in qualsiasi altro posto dove non è facile trovare una farmacia. Ma soprattutto bisogna scegliere bene dove andare, e per aiutare il viaggiatore ci siamo noi di African Explorer da quasi 40 anni. Eco turismo, eco sostenibilità, rispetto per la vita e l’ambiente ma anche gli usi e i costumi locali: quali sono le vostre regole? Poche e semplici. Rispetto delle persone e degli animali. Per esempio, se una persona non vuole essere fotografata, non bisogna insistere proponendo un compenso; non disturbare gli animali, magari chiedendo all’autista di avvicinarsi un po’ di più obbligandolo a calpestare la vegetazione.

Maggiori informazioni: www.africanexplorer.com - info@africanexplorer.com